UTP: la sfida dei prossimi mesi
Estratti dall'intervento a Sky TG 24 e intervista a Il Bollettino
Il mercato del credito deteriorato è di fronte a una rivoluzione. Numerosi i cambiamenti che lo aspettano nei prossimi mesi, e primo fra tutti lo straordinario flusso di UTP (Unlikely To Pay) che, stando ai dati dell’ultimo Market Watch di Banca Ifis, confermati dagli operatori nelle ultime settimane, inonderà il mercato. (Estratto dall’intervista che ho rilasciato a IlBollettino.eu)
«Questo fenomeno deriva in termini assoluti da fattori strutturali, ovvero dalle istituzioni, come la regolamentazione che disciplina l’attività di impresa e la gestione delle insolvenze, e congiunturali, come la scarsa crescita dell’economia tra il 2000 e il 2020 e uno shock straordinario come la pandemia. In termini più relativi è legato alla riduzione delle esposizioni NPL su cui si è concertata l’attività di dismissioni tra il 2015 e il 2020. Quanto alle conseguenze, essendo gli UTP crediti ancora “vivi”, necessitano di competenze finora tipiche di credit manager o gestori bancari: il mercato è ricco di competenze per l’attività di recupero liquidativo, tipica degli NPL, ma questo tipo di know-how scarseggia, in quanto fino a oggi questo tipo di prodotti erano gestiti soprattutto internamente dalle banche. Il recupero crediti avviene spesso per via legale, attraverso avvocati esterni, o stragiudiziale, con phone e home collection. Per questo è più facile acquisire delle skills specifiche e costituire agenzie operanti dall’esterno. Sugli UTP è tutto diverso: la sfida è promuovere un’industria esterna, che si faccia valere per le sue capacità di ristrutturazione aziendale o di gestione della crisi d’impresa, ma anche di avere a che fare con le procedure concorsuali».
In un comunicato stampa congiunto Unicredit e il Ministero del Tesoro hanno reso noto che la trattativa per l’acquisizione della partecipazione dello stato nel Monte dei Paschi di Siena è stata abbandonata. Sulla questione ci sono diverse letture politiche (si pensi al fatto che il segretario del PD letta correva per un seggio a Siena nel corso dell’ultima due diligence) in molti casi fuorvianti.
Quello che è evidente e incontestabile sono i danni consistenti causati alla comunità locale da una strategia di gestione complessivamente orientata da alcuni centri di interesse politico piuttosto che alla creazione di valore per gli azionisti.
Difficile tuttavia dire che le criticità in termini di erogazione o di deterioramento del credito osservati nel Monte dei Paschi di Siena costituiscano un elemento eccezionale o particolarmente diverso da altre esperienze osservate nel nostro paese (dalle Popolari Venete a Carige passando per la Banca Popolare di Bari) quello che ad oggi è mancato e non si è riuscito a trovare nell’operazione con Unicredit è una soluzione di sistema.
Nel primo episodio della ripresa di stagione di #attentiAquei2 con Oreste Vidoli abbiamo commentato l’andamento delle operazioni di Cartolarizzazione di crediti deteriorati assistiti da Garanzia Statale (le cosiddette GACS). In molti casi la performance ad oggi appare deludente e questo può portare al rischio concreto che le garanzie dello stato vengano escusse.
Per una corretta valutazione della performance è bene considerare che le criticità maggiori risiedono nelle operazioni meno recenti, che hanno già superato la fase di “luna di miele” nella quale tipicamente il business plan è sottostimato.