Banca IFIS ha pubblicato il suo report periodico nel quale fornisce un quadro di riferimento sul Mercato delle transazioni Npl e sull’ industria del servicing proponendo un resoconto consuntivo delle operazioni del 2021 e una stima dei volumi attesi per il periodo 2022-2024.
Con riferimento alla qualità del credito delle banche italiane, nel biennio 20222023 i flussi di nuovo deteriorato nei bilanci bancari sono attesi in crescita (circa 60 mld€ nei due anni), ma in misura inferiore a quanto ipotizzabile sei mesi fa grazie a un ulteriore miglioramento del contesto economico che potrebbe portare al ritorno ai livelli preCovid già nel 2024. Nel 2022 lo stock dei crediti deteriorati lordi è previsto in contrazione. Questo ridurrà l’Npe ratio sotto il target del 5% in linea con le richieste della BCE. Dopo un modesto aumento nel biennio 2022-23 ratio tornerà sotto il 5% nel 2024.
Con riferimento alle transazioni NPL e UTP:
Le transazioni Npl del 2021 hanno raggiunto i 31 mld€. Il dinamismo del mercato Npl è stato determinato inoltre dal boost del secondario (incidenza al 32% nel 2021).
Le operazioni 2021 su portafogli UtP sono state poco più di 2 mld€ a causa del posticipo al 2022 di alcune operazioni.
IFIS prevedeche il mercato rimarrà dinamico nel biennio 2022-2023: nel 2022 si stimano 35 mld€ di cessioni Npl e 12 mld€ di operazioni su portafogli UtP; nel 2023 si stimano 37 mld€ di cessioni Npl e 10 mld€ di operazioni su portafogli UtP.
Con riferimento all’industria del Servicing, il report evidenzia che al 2022 lo stock complessivo (bilanci bancari e degli investitori) di Npe in Italia ricomincerà a crescere, con una stima di crediti da recuperare di 369 mld€ alla fine del 2022 e 402 attesi nel 2024. A fine 2021, i primi 10 servicer per GBV gestivano circa 310 mld€ di crediti deteriorati.
Per quanto riguarda le GACS, nel 2021 le operazioni sono state 7 per un importo di 11 mld€ portando così il GBV cumulato dal 2016 a 96 mld€ pari a 36% del transato Npl. L’operatività 2021 ha mostrato mostra una discontinuità rispetto agli anni precedenti: incidenza dei crediti secured più bassa e, quindi, prezzo medio in calo. In totale sono otto i servicer impegnati sulle operazioni assistite da GACS finora realizzate, con il 79% del GBV concentrato sui primi tre (DoValue, Prelios e Cerved).
Nel primo semestre 2021 i portafogli assistiti da GACS hanno mostrato performance di recupero superiori al target per 7 portafogli su 20. Il trend mensile degli incassi dei portafogli GACS evidenzia, a partire da aprile 2020, un valore di recupero mediamente inferiore al periodo pre-Covid. La dinamica non mostra un miglioramento nel 2021, che presenta un gap negativo di circa il 20%.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare nel 2021 si è registrato un anno record con un numero di compravendite di ~700mila, raggiungendo addirittura valori di compravendita superiori al periodo pre-Covid, grazie alla grande liquidità di famiglie e imprese e agli incentivi fiscali.
Con riferimento all’attività dei tribunali, nel 2021 sono state circa 126 mila le unità immobiliari oggetto di asta per un controvalore a base d’asta di 18,7 mld€. Il blocco delle procedure esecutive del primo semestre 2021 si stima abbia fatto posticipare ~77 mila aste corrispondenti a un mancato recupero di ~11 mld€.
Nel 2022 si prevede si ritorni a volumi vicini a quelli del 2019 (~205 mila aste). Lo scorso anno si è anche visto l’aumento percentuale di procedure concorsuali e il calo delle esecuzioni immobiliari da ricondurre esclusivamente allo stop di quelle relative agli immobili residenziali adibiti a dimora principale. Il Cash in court 2021 e 2022 è stimato in ~10 mld€ complessivi.
L’appiattimento delle curve temporali delle aste evidenzia un aumento dell’efficienza generata da processo telematico e riforma del 2015, con una riduzione, tra il 2018 e 2020, di circa 2 anni del tempo medio di chiusura delle aste. In particolare, nel 2020 l’efficientamento è proseguito seppur in misura più ridotta mentre nel 2021, come era lecito attendersi, tale dinamica si è fermata.